Campo di sterminio di Sobibór (SS-Sonderkommando Sobibor) - I campi di concentramento -

Niemieckie obozy zagłady i obozy koncentracyjne w okupowanej Polsce

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Campo di sterminio di Sobibór (SS-Sonderkommando Sobibor)

Il KL Sobibór durante l’occupazione rientrava nella circostrizione amministrativa di Chełm (Kreishauptmannschaft Cholm), distretto di Lublino (Distrikt Lublin) del Governatorato Generale (Generalgouvernement), nelle vicinanze della linea ferroviaria Chełm - Włodawa.

Il campo di sterminio SS-Sonderkommando Sobibor fu operativo dai primi di maggio del 1942 fino alla metà dell’ottobre del 1943 insieme con altri due campi di sterminio, istituiti nell’ambito dell’operazione Reeinhardt (Aktion Reinhardt) e finalizzati all’eliminazione degli Ebrei del Governatorato Generale. Fu supervisionato dal capo delle SS e della Polizia del Distretto di Lublin, Odil Globocnikow, responsabile dell’operazione Reinhard. Dal maggio all’ottobre del 1942 vi giungevano i trasporti di massa degli Ebrei della zona di Lublin. Dal novembre del 1942 all’ottobre del 1943 arrivavano a Sobibór i convogli degli Ebrei provenienti dai Paesi Bassi, dalla Francia e dal Belgio e, dal settembre del 1943, anche dall’URSS. Le vittime venivano uccise in quattro camere a gas con i gas di scarico dei motori diesel, i loro corpi furono seppelliti in fosse comuni, dette „fosse della morte“. Dalla fine del 1942 tutti i corpi venivano bruciati, sia quelli dei trasporti recenti sia quelli precedentemente seppelliti nelle fosse della morte. Tale procedura fu seguita fino all’autunno del 1943.

Comandanti del campo furono: lo SS-Hauptsturmführer Franz Stang e poi lo SS-Hauptsturmführer Franz Reichleitner. Le guarnigioni erano composte dalle SS e dalle guardie del campo di addestramento di Trawniki.

Ai sensi della disposizione di Heinrich Himmler del 5 luglio 1943, il campo di sterminio sarebbe dovuto essere trasformato in un campo di concentramento (Koncentrationslager Sobibor) e i prigionieri avrebbero dovuto lavorare nelle officine della riparazione delle armi. Il 14 ottobre del 1943, nel campo di sterminio di Sobibor scoppiò una rivolta organizzata da alcune decine di deportati: 300 rivoltosi riuscirono a evadere ma molti di essi furono uccisi nella caccia all'uomo organizzata dai Tedeschi. La rivolta accelerò la decisione dei Tedeschi che preferirono chiudere il campo anziché trasformarlo in un campo di concentramento. Allo smantellamento delle sue strutture e a farne sparire ogni traccia furono impiegati i prigionieri provenienti dal campo di sterminio di Treblinka, già chiuso in precedenza.

A Sobibór trovarono la morte circa 250 000 Ebrei.

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